Tre belle feste di sport, il giusto modo per iniziare un nuovo viaggio. Lo scorso 2 febbraio, il gruppo più piccolo delle giovanili della Pallacanestro Olimpia, quello Under13, ha ottenuto la prima vittoria contro i Roosters Scuola Basket Tempio. La strada del nuovo campionato ha poi portato due sconfitte, tutte tra le mura di Olbia, che tracciano la via per un futuro fatto di lavoro e divertimento.
Chi avesse visto le sfide di questi ragazzi e ragazze del 2012, avrebbe però notato qualcosa di strano: il retro delle maglie non conteneva la solita scritta “Olimpia Olbia”, ma il logo più famoso del mondo, quello NBA.
Questa la trovata della FIP per l’anno sportivo 2024/25: non più il classico campionato a gironi con le diverse realtà della Sardegna, ma una vera e propria lega, divisa secondo le “Division” americane; con i nomi delle franchigie e i completi a loro ispirati.
Per dare il via a questa nuova formula, poi, lo scorso gennaio tutte le società sono state invitate al PalaSerradimigni di Sassari per una serata speciale: i ragazzi con i loro allenatori hanno prima potuto assistere a una partita della Dinamo Women, per poi scoprire insieme i nomi delle squadre NBA sorteggiate, in una riedizione del Draft. Ci è capitato il biancorosso degli Atlanta Hawks, quindi, celebre squadra in cui oggi milita un campione come Trae Young, ma che ha dato modo ai nostri ragazzi di conoscere le storie di Dominique Wilkins (passato anche in Italia) e, soprattutto, il dito di Dikembe Mutombo, il gigante scomparso nello scorso settembre.
Una maniera per coltivare i sogni di tanti adolescenti; il modo giusto per ricordare che lo sport giovanile è (e deve essere) sempre un gioco; un incontro tra coetanei che condividono le stesse passioni; una competizione, certo, in cui si imparano il valore delle regole e del rispetto.
Un “nuovo” staff tecnico
In questo scenario, poi, non manca il giudizio del campo. I nostri ragazzi e ragazze devono ancora crescere su tutti gli aspetti del gioco (fisico, mentale, tecnico): tutto parte di un naturale processo, per un gruppo che numericamente si è formato negli ultimi due anni e deve ancora costruire le sue fondamenta.
Da quest’anno il gruppo è stato affidato al giovane coach Ciro Rapuano (supportato dagli “esperti” Civiletti e Udassi), docente di educazione fisica e, soprattutto, uno dei volti con più lunga militanza nelle fila biancorosse, dal minibasket fino alla prima squadra. Proprio lui, che aveva cominciato a dare del “tu” alla palla a spicchi nei campi di San Teodoro, nel suo gruppo ha accolto i promettenti giovani di Palau. É stata la più importante novità del nostro autunno, voluta fortemente dal presidente Sciretti, che ha deciso di guardare oltre la nostra città, aprendo i corsi nei Comuni di Palau e Santa Teresa.
A curare il progetto in prima persona è stato scelto il coach Roberto Ugazzi, tecnico maddalenino di grande esperienza nella zona (l’anno scorso vincitore del campionato di Promozione ad Arzachena), che da quest’anno è entrato a far parte del nostro settore tecnico.
Con così tante novità, le difficoltà non saranno da meno: insegnare pallacanestro, competere, cementare un gruppo; trovare gli spazi adatti per crescere, considerato l’atavico problema delle strutture sportive in Sardegna.
Intanto, resta il sogno genuino di uno sport in cui anche un uomo nato a Kinshasa, nell’anticamera del mondo, poteva scalare le vette della NBA, con quel dito che resterà nella storia di questo sport.
Resta l’immagine dei nostri ragazzi e dei loro sorrisi, dei genitori, dei nostri istruttori impegnati in questa nuova avventura. E un urlo che è stato pronunciato, per la prima volta, coi decibel giusti.
1,2,3… Olimpia!