Nel corso di una stagione sportiva, ci sono alcuni momenti che contano di più. C’è l’inizio degli allenamenti, la prima partita di campionato: momenti carichi di entusiasmo e aspettative, di concentrazione e tensione. C’è, all’opposto, la fine dell’anno, quando i gradi cominciano a salire e il gioco resta semplicemente divertimento.
Oltre a questi momenti, soglie tra una stagione e l’altra, restiamo affezionati alla festa di Natale. Concluse le ultime partite dell’anno, è forse questo l’unico vero momento di incontro di tutto il mondo biancorosso: un’occasione in cui trovarsi, grandi e piccoli, per giocare e condividere la passione per la pallacanestro.
È questa la tradizione che, più di tutte, ci lega alle nostre origini. Quando le feste di fine anno si svolgevano nella palestra del Classico, dove era difficile trovare posto. La formula è rimasta la stessa sin da allora: uno spazio per il minibasket, che si esibisce sotto l’occhio dei più grandi; l’urlo a centrocampo; l’apertura dei panettoni e dei pandori. In mezzo, il tentativo dei ragazzi di rubare i palloni e continuare a giocare: e se i palloni venivano ritirati per garantire la sicurezza, bastava una bottiglia, un tappo di plastica per riprendere a correre ancora più forte.
I meno giovani ricorderanno, invece, quando la nostra casa era la palestra di Via Vignola: erano i tempi della lotteria di Natale, della torta offerta dalla pasticceria Ambrosiana. Quando la voce di Tonio Sciretti scandiva i numeri e tutti, ragazzi e genitori, riponevano le speranze sui propri numeri fortunati.
Anche se gli anni della pandemia hanno reso complicata una festa comune, la tradizione è stata portata avanti. E così, dopo le ultime fatiche di campionato, anche quest’anno la settimana di attesa del Natale ha consentito un po’ di respiro per festeggiare. Prima erano arrivate delle buone prestazioni da parte di tutte le squadre giovanili (under 13, under 15, under 17 silver e gold), culminate con l’importante vittoria del 2007, in rimonta, nel difficile campo di Nuoro.
Poi, il momento dei giusti festeggiamenti: per apprezzare il duro lavoro di questi mesi, che sta portando i suoi frutti indipendentemente dai risultati sportivi; per condividere insieme uno spirito comune; per ricordarsi di far parte di una grande famiglia.
La festa di quest’anno ha visto tutti i gruppi del minibasket giocare delle mini-partite, proprio come piace ai bambini. Al termine delle gare, lo spazio per il cibo e le bevande. C’erano i genitori, che non hanno fatto mancare la loro voce; c’erano i ragazzi delle giovanili, accorsi spontaneamente a mostrare ai più piccoli come si diventa squadra.
L’urlo e la foto finale sono il ricordo che, ogni anno, ci portiamo dietro con più gioia. Perché sentirsi parte di una comunità significa rinunciare a qualche ora nelle frenetiche ore pre-natalizie; significa portare il sorriso in una palestra, giocare coi ragazzi di età diverse, dimenticare ogni pensiero e augurare il meglio agli altri compagni di viaggio.
Presto arriveranno gli allenamenti più delicati della stagione, quando fa freddo e si riprende a ritmi blandi. Con il solito avviso di stare attenti, perché durante le feste ci si distrae, si esagera e la condizione psicofisica cala in fretta. Anche questo fa parte della routine delle vacanze.
Con l’epifania inaugureremo un mese denso di partite, in cui ogni gruppo dovrà lottare per guadagnare una classifica migliore. Però, concediamoci ancora qualche giorno di riposo, per ricaricare le pile e tornare ognuno nelle proprie case.
Ringraziando le famiglie per il loro impegno costante, gli sponsor per il loro prezioso sostegno, la pallacanestro Olimpia augura delle buone feste a tutti e tutte, con la speranza che il 2024 sia ricco di successi, sportivi e non.
Che il prossimo numero estratto alla lotteria sia proprio il nostro, come si faceva una volta.
1,2,3… Olimpia!